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P.le Trento , 2 - 37030 Colognola ai Colli (VR)
tel 045 615 9611
email: colognolaaicolli.vr@cert.ip-veneto.net
web: www.comunecolognola.it
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Colognola può essere nata come "vicus" romano intorno all'anno 100 a.C. da uno stanziamento militare posto a protezione di questa arteria che collegava Genova ad Aquileia e a presidio contro le incursioni di Cimbri e Teutoni. La procedura utilizzata dai Romani per i loro insediamenti prendeva il nome di "centuriatio": suddivisione razionale e programmata del terreno in centurie (quadrati di 710 metri di lato), ciascuna bastante a soddisfare le assegnazioni per cento veterani. La romanità impresse orme profondissime a Colognola, ove è stata rinvenuta la più ricca documentazione di tutta la Val d'Illasi: iscrizioni di vario tipo, ruderi di una villa rustica, frammenti di epigrafi, fibule e cocci, tombe, cippi e miliari. Particolarmente significativi a testimonianza della antica centuriazione sono i due cippi gromatici situati a Pieve, l'iscrizione votiva dell'edicola ad Apollo e la dedica a Mercurio.
Tra il V e VI secolo, in piena epopea Mariana, sorsero le prime cappelle - oratorio di modeste dimensioni e successivamente su di esse la "Pieve" dedicate al Santissimo nome di Maria, in ossequio ad una usanza devozionale di espressione Carolingia. Intorno al mille a Pieve di Colognola, lungo il tracciato della Via Postumia, il piccolo oratorio sorto sulle rovine del tempio di Mercurio divenne Santa Maria della Pieve. Della presenza e vitalità dell'attuale chiesa "plebana" si ha notizia nella Bolla "Piae postulatio" data a Viterbo nel 1145 da Papa Eugenio III.
A seguito delle invasioni barbariche, dopo il 1000, si incontrano tra la popolazione di Colognola gruppi che "professano" leggi diverse (romana, salica, longobarda). Nell'alto Medioevo a difesa di Colognola fu eretto "un nobil e grande castello" che fu anche simbolo dell'autodeterminazione della popolazione quando Colognola divenne Comune. Nel 1231 il podestà di Verona Guido da Rode per punire le genti che si erano ribellate alla città , mosse alla volta di Colognola e " condannò a fil di spada quel povero popolo, abbandonò la rocca e le case al furore del ferro e del fuoco che le distrusse dal fondo". Dopo la distruzione del castello Colognola passò sotto il dominio della Signoria Scaligera, entrò a far parte del Distretto Veronese, sede di un importante Vicariato rappresentante l'autorità dei Visconti prima e della Serenissima poi e soggetto alla giurisdizione del Conti Nogarola e successivamente dei nobili Priuli.