La storia recente della Mora di Cazzano è quella dell’intera cerasicoltura veronese. Dopo secoli di coltura promiscua e familiare, le piantagioni intensive iniziarono solo dopo il 1920 e si estesero soprattutto tra il 1930 e il 1940 e nel secondo dopoguerra. Un forte impulso venne negli anni ’70 dalla legislazione per la D.O.C. dei vini, che costrinse alla separazione tra vigneti e ceraseti. Questi ultimi vennero localizzati soprattutto nella zona collinare orientale della provincia di Verona (Cazzano di Tramigna, Tregnago, Illasi), una zona con terreni magri, ricchi di scheletro, superficiali e a volte secchi, che permettono solo un limitato sviluppo dell’albero.
Fin da subito la varietà locale Mora di Cazzano entrò nell’assortimento varietale, ottenendo fin da subito un successo tale che Candioli la definì come “la varietà che ha avuto la maggior diffusione e fortuna nel Veronese”.
I pregi di questa varietà furono subito evidenti: ottime caratteristiche organolettiche, che la rendono apprezzata anche nei mercati esteri più esigenti, buona resistenza ai viaggi e buona durevolezza: la sua resistenza alle manipolazioni, alla conservazione e ai trasporti, l' hanno resa la varietà più esportata dal Veronese.